mercoledì 29 maggio 2019

I fenomeni migratori



Questo problema è nato con l’umanità. Il nomadismo fu una necessità di vita per i popoli primitivi. Essi erano costretti a spostarsi per procurarsi il minimo indispensabile di cui sostentarsi. Solo con la diffusione dell’agricoltura i popoli cominciarono a restare sui territori.

Dando uno sguardo panoramico alla storia della civiltà occidentale, possiamo notare che il fenomeno migratorio è presente in tutti i suoi momenti di maggior rilievo. Esso varia nella portata, nell’intensità, nel tono e nelle caratteristiche, a seconda del differenziarsi delle circostanze, ma ciò non toglie che anche gli uomini lo abbiano sempre sentito come connaturato alla loro natura. In questo scritto, ci interessa esaminare il fenomeno dell’emigrazione per come si presenta nel momento attuale, per l’incidenza che assume nella società mondiale del nostro tempo.

Il fenomeno migratorio, è bene ricordarlo, non appartiene soltanto alla specie umana, bensì anche ad altre specie animali. Emigrano varie specie di uccelli, di pesci, ecc. Tuttavia, possiamo individuare una profonda differenza tra l’emigrazione dell’uomo e quella degli animali. La prima, guidata dalla ragione, si realizza nell’ambito di un’ampia libertà. La seconda è regolamentata dalle leggi naturali, soggetta quindi alle ferree leggi della necessità.

È difficile sapere con certezza assoluta perché il fenomeno migratorio si verifichi nel mondo animale (intendiamo dire l’individuazione del suo fine intrinseco). Gli studiosi di zoologia rispondono al quesito, inquadrando il fenomeno nelle leggi naturali che lo determinano, e fornendone un’esatta descrizione. Questo è il lavoro dello scienziato che, per quanto sia più che esauriente dal punto di vista della diligenza, non può soddisfare il filosofo, che tende a scoprire il fine del fenomeno stesso.

A tal proposito non basta dire, per esempio, che certe specie di uccelli migratori emigrano da una parte all’altra della Terra per ragioni climatiche, giacché ciò amplia la descrizione del fenomeno, ma non ne precisa il vero fine. Nell’uomo, attuandosi liberamente al di fuori delle necessità delle leggi di natura, i fini sono svariati, legati a motivi differenti. Volendo chiarire meglio il concetto, possiamo dire che è l’uomo stesso a stabilire, volta per volta, il fine del suo emigrare. Quanto invece al raggiungimento di tale fine, il discorso è diverso.

Brano tratto dal libro “Verso quale approdo?” Di Giuseppe Piroddi


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Quarta di copertina dell'opera "Verso quale Approdo", del professor Giuseppe Piroddi

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